domenica 24 novembre 2013

Ennesima vittoria di Vettel in Brasile

SAN PAOLO - Nona vittoria consecutiva per Sebastian Vettel, che vince pure nel Gran Premio del Brasile, ad Interlagos. Il quattro volte campione del Mondo tedesco ha corso una gara quasi perfetta, macchiata solo dalla discreta partenza, dove è stato superato da Rosberg, e dall'errore del team nell'ultima sosta, dove hanno fatto confusione con le gomme. Comunque sia, Seb eguaglia il record di Alberto Ascari, ovvero le vittorie consecutive in Formula 1; l'indimenticato campione italiano vinse 9 gare consecutive tra le stagioni '52-'53 (non si conta la 500 miglia di Indiapolis), record raggiunto da Vettel.

Salgono con lui sul podio Mark Webber, che conclude così la sua carriera in Formula 1 per dedicarsi, dall'anno prossimo, all'Endurance con la Porsche, e Fernando Alonso, che ritorna sul podio dopo 5 gare di astinenza. Per Webber è stata una gara fantastica e ha concluso il giro di rientro senza il casco ed è pure caduto sul podio nel momento dei festeggiamenti; per quanto riguarda Alonso, è stata un'ottima gara, dove ha tenuto il ritmo dell'australiano e ha dato, come al solito, il meglio di sè.

La McLaren conclude una stagione senza podi, ma con la miglior prestazione stagionale; infatti Button ha concluso al 4° posto, mentre Perez ha concluso 6°. Le qualifiche del sabato non sono andate molto bene, dove l'inglese era solo 15° e il messicano 14°, ma poi penalizzato per aver cambiato il cambio dove l'incidente avuto nella fine della Q2.

La Mercedes conclude 2^ nel costruttori, davanti alla Ferrari per soli 6 punti. Rosberg è arrivato5°, mentre Hamilton è stato protagonista di un incidente: a circa 20 giri dalla fine, Bottas (Williams) stava superando il pilota inglese all'esterno, prima della Subida do Lago, quando Lewis ha chiuso troppo sul filandese e lo ha spedito fuori dalla pista. La Williams si è ritrovata senza gomma posteriore, mentre Hamilton aveva una gomma forata e ha subito un Drive Trought da parte dei commissari. Comunque sia, Hamilton ha chiuso in nona posizione.

Altra penalità inflitta oggi, abbastanza ridicola ma giusta, è quella subita da Felipe Massa per aver tagliato la zona che divide l'entrata alla pit-lane e la pista. Il brasiliano si è lamentato esplicitamente in gara via radio e con un gesto con la mano quando è rientrato ai box per scontare la penalità. Al momento della penalità era in quarta posizione, dopo una buonissima partenza dalla nona piazza. Alla fine Massa è solo 7° e saluta il suo pubblico con una serie di donuts e ai microfoni della Rai ringrazia i tifosi Ferrari e la scuderia di Maranello.

A punti concludono Hulkenberg (8°) e Ricciardo (10°). Per il primo è stato un buon week-end, non tanto per la gara, ma per aver firmato con Force India per il prossimo anno; il secondo conclude la sua ultima gara con Toro Rosso, prima dell'approdo nel prossimo anno con la Red Bull.

Ritirati Pic (rotta una sospensione dopo un fuoripista), Bottas (come già detto prima) e Grosjean, che ha rotto il motore al secondo giro, nella salita che porta sul traguardo. La Lotus chiude un bruttissimo week-end, dove ha raccolto zero punti, anche perchè Kovalainen ha concluso mestamente al 14° posto.

mercoledì 6 novembre 2013

"Circuiti Dimenticati" - Episodio 7, Opatija


 Al momento la pubblicazione della rubrica "Circuiti Dimenticati" su The Sport Company si è interrotta. Vi pubblico qui la puntata numero 7, quella che dovrebbe essere uscita ben un mese fa. Non so se continuerò a scrivere altre puntate, al momento la rubrica rimarrà ferma.

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente dimenticati dalla gente.

Con la puntata di oggi andiamo in Croazia, più precisamente in un paese che era sotto l’Italia: Opatija (Abbazia in italiano). Qui esisteva un circuito stradale, molto conosciuto tra gli anni ’50 e ’60, ovvero il circuito stradale di Opatija.



La mappa del tracciato (1967).

Inaugurato nel 1939, sotto territorio italiano, il Circuito del Carnaro si sviluppava su strade cittadine, per un totale di quasi 6 km. Una parte del tracciato costeggiava sul Mar Adriatico, dando una vista mozzafiato. Il circuito era composto da ben 14 curve, tra le quali due tornati da affrontare a bassa velocità. I box si trovavano sul litorale.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Istria passò alla Jugoslavia e dunque il circuito finì sotto controllo jugoslavo, iniziando ad ospitare gare nazionali, soprattutto di motociclismo.

Alcune moto in azione.


Il circuito divenne così importante da iniziare gare internazionali, quali di Sportcar, Formula Junior e Formula 3, fino al Gran Premio di Jugoslavia, valevole per il Motomondiale. La prima edizione si disputò nel 1969, con la vittoria della Norton Manx di Godfrey Nash, ultima moto monocilindrica a vincere in una gara delle 500cc.

Col passare degli anni, il circuito divenne troppo pericoloso, colpa delle alte velocità che si possono raggiungere su questo tracciato e per i molti ostacoli che presenta. Infatti, nel 1973, molte case quali Yamaha, MV Agusta e Harley Davidson boicottarono il Gran Premio. L’edizione successiva confermò quanto detto: morì il pilota britannico Billie Nelson.

Altra moto in azione.

I promotori del Gran Premio di Jugoslavia, nel 1977, ricevettero l’ultimatum da parte della FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme) per mettere in sicurezza il tracciato, col rischio che il GP del 1977 venga cancellato. L’evento rimase in calendario, ma durante il week-end del Gp ci furono due incidenti mortali: il primo vide coinvolto Giovanni Ziggiotto, durante le prove libere delle 250cc e morto in ospedale 4 giorni dopo; il secondo vide la morte di Ulrich Graf, durante la gara delle 50cc. La conseguenza di questi due incidenti mortali portò alla decisione di chiudere il circuito e di spostare la sede del GP nel nuovo e più sicuro Automotodrom Grobnik.

Vista dall'alto dell'Automotodrom Grobnik.

Attualmente del circuito rimangono solo le strade cittadine e parte di esse vengono usate per rievocazioni storiche e per varie speciali di alcuni rally nazionali.

L’Opatija era un circuito magnifico, che offriva un panorama spettacolare, ma diventato troppo pericolo man mano che passavano gli anni. E’ stato un bene la decisione di cambiare tracciato, ma è stato un vero peccato perdere un circuito affascinante come questo.