martedì 21 aprile 2015

Riflessione sulla morte che si nasconde dietro l'angolo, mentre giochiamo assieme a nascondino.

Si riprende in mano il blog, ma stavolta non è per parlare di un album, di un film, di una gara, ma qualcosa di triste, desolante, nero. Una vita finita troppo presto, a breve distanza da un'altra vita che ha portato altro dolore. Il Signore è beffardo, togliere la spina a due esseri viventi e ad accendere tue stelle in cielo.

Due ragazzi che amano - dato che sono ancora vivi tra noi e lassù - e hanno amato la loro vita, i loro amici, i loro famigliari. Erano amici fra di loro ed entrambi li conoscevo - chi più, chi meno. Un secolo davanti a loro di sogni e di speranze, un'istante per spazzarle via.

Ti viene da pensare se quella persona lassù (per chi è credente come me) esista oppure di no di fronte a questi eventi che sconvolgono i nostri cuori e le nostre menti. No, non puoi dire "il Signore li ha chiamati, preghiamo per loro". Perchè loro? E' come privarci del sole, oscurare le nostre giornate.

Son qui, seduto davanti a questo schermo a riflettere. Ti chiedi come mai non sei tu ad esser scelto, imperfetto come sei e pieno di paure, lati oscuri e altro; la persona più inadatta a rimanere qui. Non puoi essere arrabbiato con la vita, che ha privato due persone squisite seppur differenti per i loro caratteri.

Basta un click, uno sciocco di dita e tutto finisce. Quanto siamo fragili nella nostra potenza, noi umani che possediamo e controlliamo tutto ma, di fronte a questo, ci ritroviamo deboli e impotenti. Non siamo grandi, siamo piccoli quanto un atomo che compone ogni parte del nostro corpo, della nostra Terra e di ogni essere vivente e non.

Domani sarà un altro giorno e magari mi renderò conto di quel che è successo. La vita va avanti anche se te rimani indietro. "Ma alla fine l'importante è accettare che per quanto ti senta solo, per quanto sia doloroso con l'aiuto di chi ti è vicino ce la potrai fare".

Se sono pronto alla morte? Certo che no, ne sono terrorizzato, ma ti viene a pensare quando il funesto momento arriverà, se tra ottant'anni o fra un anno. So solo che ascoltando "Voyager" dei Daft Punk saremo lì tutti assieme a pensare come è stato bello passare del momento assieme e che privilegio ho avuto di stare con voi.

...

Tranquilli, io vivrò quanto Nicolas Flamel e ci daremo alla pazza gioia per molto tempo.