mercoledì 18 dicembre 2013

Recensione album - "Alive 2007" dei Daft Punk

Benvenuti a una nuova recensione musicale (la seconda), che stavolta prende in esame l'album Alive 2007 dei Daft Punk.

Uscito nel 2007, questo album live raccoglie tutte le traccie messe durante il concerto di Parigi al Palais Omnisport Paris Bercy, il 14 giugno 2007 durante una tappa dell'Alive 2007 tour, che ha toccato pure l'Italia con la tappa di Torino.

E' un pezzo forte del duo francese, perchè unisce le canzoni antecedendi a Human After All e le stesse canzoni contenute nell'album, tanto criticato dai fan e dalla critica, creando un'ambientazione assolutamente fantastica. 12 tracce per una durata 74 minuti circa, da ascoltare pienamente e senza pause.

Anche se il libricino dell'album è abbastanza povero (ci sono solo due foto dei Daft Punk e le date del tour), il tutto si presenta abbastanza bene sotto i nostri occhi: la bellissima copertina, che non ospita il classico logo dei Daft Punk ma la piramide usata nel tour, e il CD di colori azzurro, nero e qualche traccia di bianco e rosso.

A molti potrebbe piacere la canzone One More Time /Aerodynamic, molto vista ed apprezzata su YouTube, ma anche altre canzoni come la primissima canzone d'apertura Robot Rock / Oh Yeah ci dà carica e ci emoziona. Inoltre, ci son 2 canzoni di altri artisti (Touch It di Busta Rhymes e Forget About The World di Gabrielle) e una Aerodynamic Beats usata durante questo concerto.

L'album ha vinto un Grammy Award come miglior album elettronico nel 2009, titolo che si merita ampiamente per la bellezza, per il contenuto e per come sono state affiancate le canzoni. Dopo il passo falso di Human After All, i Daft Punk recuperano, usando le stesse canzoni del controverso album.

VOTO: 9/10


domenica 24 novembre 2013

Ennesima vittoria di Vettel in Brasile

SAN PAOLO - Nona vittoria consecutiva per Sebastian Vettel, che vince pure nel Gran Premio del Brasile, ad Interlagos. Il quattro volte campione del Mondo tedesco ha corso una gara quasi perfetta, macchiata solo dalla discreta partenza, dove è stato superato da Rosberg, e dall'errore del team nell'ultima sosta, dove hanno fatto confusione con le gomme. Comunque sia, Seb eguaglia il record di Alberto Ascari, ovvero le vittorie consecutive in Formula 1; l'indimenticato campione italiano vinse 9 gare consecutive tra le stagioni '52-'53 (non si conta la 500 miglia di Indiapolis), record raggiunto da Vettel.

Salgono con lui sul podio Mark Webber, che conclude così la sua carriera in Formula 1 per dedicarsi, dall'anno prossimo, all'Endurance con la Porsche, e Fernando Alonso, che ritorna sul podio dopo 5 gare di astinenza. Per Webber è stata una gara fantastica e ha concluso il giro di rientro senza il casco ed è pure caduto sul podio nel momento dei festeggiamenti; per quanto riguarda Alonso, è stata un'ottima gara, dove ha tenuto il ritmo dell'australiano e ha dato, come al solito, il meglio di sè.

La McLaren conclude una stagione senza podi, ma con la miglior prestazione stagionale; infatti Button ha concluso al 4° posto, mentre Perez ha concluso 6°. Le qualifiche del sabato non sono andate molto bene, dove l'inglese era solo 15° e il messicano 14°, ma poi penalizzato per aver cambiato il cambio dove l'incidente avuto nella fine della Q2.

La Mercedes conclude 2^ nel costruttori, davanti alla Ferrari per soli 6 punti. Rosberg è arrivato5°, mentre Hamilton è stato protagonista di un incidente: a circa 20 giri dalla fine, Bottas (Williams) stava superando il pilota inglese all'esterno, prima della Subida do Lago, quando Lewis ha chiuso troppo sul filandese e lo ha spedito fuori dalla pista. La Williams si è ritrovata senza gomma posteriore, mentre Hamilton aveva una gomma forata e ha subito un Drive Trought da parte dei commissari. Comunque sia, Hamilton ha chiuso in nona posizione.

Altra penalità inflitta oggi, abbastanza ridicola ma giusta, è quella subita da Felipe Massa per aver tagliato la zona che divide l'entrata alla pit-lane e la pista. Il brasiliano si è lamentato esplicitamente in gara via radio e con un gesto con la mano quando è rientrato ai box per scontare la penalità. Al momento della penalità era in quarta posizione, dopo una buonissima partenza dalla nona piazza. Alla fine Massa è solo 7° e saluta il suo pubblico con una serie di donuts e ai microfoni della Rai ringrazia i tifosi Ferrari e la scuderia di Maranello.

A punti concludono Hulkenberg (8°) e Ricciardo (10°). Per il primo è stato un buon week-end, non tanto per la gara, ma per aver firmato con Force India per il prossimo anno; il secondo conclude la sua ultima gara con Toro Rosso, prima dell'approdo nel prossimo anno con la Red Bull.

Ritirati Pic (rotta una sospensione dopo un fuoripista), Bottas (come già detto prima) e Grosjean, che ha rotto il motore al secondo giro, nella salita che porta sul traguardo. La Lotus chiude un bruttissimo week-end, dove ha raccolto zero punti, anche perchè Kovalainen ha concluso mestamente al 14° posto.

mercoledì 6 novembre 2013

"Circuiti Dimenticati" - Episodio 7, Opatija


 Al momento la pubblicazione della rubrica "Circuiti Dimenticati" su The Sport Company si è interrotta. Vi pubblico qui la puntata numero 7, quella che dovrebbe essere uscita ben un mese fa. Non so se continuerò a scrivere altre puntate, al momento la rubrica rimarrà ferma.

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente dimenticati dalla gente.

Con la puntata di oggi andiamo in Croazia, più precisamente in un paese che era sotto l’Italia: Opatija (Abbazia in italiano). Qui esisteva un circuito stradale, molto conosciuto tra gli anni ’50 e ’60, ovvero il circuito stradale di Opatija.



La mappa del tracciato (1967).

Inaugurato nel 1939, sotto territorio italiano, il Circuito del Carnaro si sviluppava su strade cittadine, per un totale di quasi 6 km. Una parte del tracciato costeggiava sul Mar Adriatico, dando una vista mozzafiato. Il circuito era composto da ben 14 curve, tra le quali due tornati da affrontare a bassa velocità. I box si trovavano sul litorale.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Istria passò alla Jugoslavia e dunque il circuito finì sotto controllo jugoslavo, iniziando ad ospitare gare nazionali, soprattutto di motociclismo.

Alcune moto in azione.


Il circuito divenne così importante da iniziare gare internazionali, quali di Sportcar, Formula Junior e Formula 3, fino al Gran Premio di Jugoslavia, valevole per il Motomondiale. La prima edizione si disputò nel 1969, con la vittoria della Norton Manx di Godfrey Nash, ultima moto monocilindrica a vincere in una gara delle 500cc.

Col passare degli anni, il circuito divenne troppo pericoloso, colpa delle alte velocità che si possono raggiungere su questo tracciato e per i molti ostacoli che presenta. Infatti, nel 1973, molte case quali Yamaha, MV Agusta e Harley Davidson boicottarono il Gran Premio. L’edizione successiva confermò quanto detto: morì il pilota britannico Billie Nelson.

Altra moto in azione.

I promotori del Gran Premio di Jugoslavia, nel 1977, ricevettero l’ultimatum da parte della FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme) per mettere in sicurezza il tracciato, col rischio che il GP del 1977 venga cancellato. L’evento rimase in calendario, ma durante il week-end del Gp ci furono due incidenti mortali: il primo vide coinvolto Giovanni Ziggiotto, durante le prove libere delle 250cc e morto in ospedale 4 giorni dopo; il secondo vide la morte di Ulrich Graf, durante la gara delle 50cc. La conseguenza di questi due incidenti mortali portò alla decisione di chiudere il circuito e di spostare la sede del GP nel nuovo e più sicuro Automotodrom Grobnik.

Vista dall'alto dell'Automotodrom Grobnik.

Attualmente del circuito rimangono solo le strade cittadine e parte di esse vengono usate per rievocazioni storiche e per varie speciali di alcuni rally nazionali.

L’Opatija era un circuito magnifico, che offriva un panorama spettacolare, ma diventato troppo pericolo man mano che passavano gli anni. E’ stato un bene la decisione di cambiare tracciato, ma è stato un vero peccato perdere un circuito affascinante come questo.

martedì 15 ottobre 2013

Ritorna "l'ottobre nero": muore Sean Edwards

Ritorniamo a parlare di incidenti fatali ad ottobre, e stavolta è toccato a Sean Edwards. Il driver inglese, vincitore della 24 ore del Nurburgring di quest'anno, era il passeggero di un altro pilota, a cui stava facendo da coach, che guidava una Porsche 996 al Queensland Raceway. Forse per la troppa velocità, la vettura è uscita di pista e ha colpito le barriere di gomme, fatali per Edwards.

Ancora in gravi condizioni il pilota 20enne della Porsche, che è stato estratto dopo 3 ore dalla vettura, che ha preso pure fuoco; attualmente si trova in terapia intensiva.

Triste il destino per Sean: era (anzi, lo è ancora) in testa alla Porsche Supercup e aveva un vantaggio di 18 punti prima dell'appuntamento di Abu Dhabi, ma ormai non ha più importanza. Riposa in pace Sean e speriamo che non si ripeta "l'ottobre nero" come due anni fa.

giovedì 3 ottobre 2013

YouTube, blog, Circuiti Dimenticati e altro...

Salve a tutti i miei (pochi) lettori del mio blog! E' ricominciata la scuola e stranamente ho poco tempo da dedicare ai cavoli miei. Già quest'estate sono stato impegnatissimo, visto che io sono un coglione e mi son fatto rimandare in ben due materie, e non ho fatto tante cose che volevo fare.

Iniziamo da YouTube: come molti di voi hanno notato, ho pubblicato delle canzoni di un certo "Grey Stone". In realtà quello è il mio nome d'arte (se così possiamo definirlo) e ho quasi chiuso il canale che tenevano queste canzoni. La seconda cosa che volevo dire è che fra questi giorni farò un video, forse due: il primo parlerò di Rush e farò una piccola recensione, mentre il secondo sarà una recensione sulla serie di DVD "La Grande Avventura della Formula 1", serie uscita con la Gazzetta dello Sport nel 2007.

Tornando al blog, fra qualche giorno posterò qualcosina, ma devo pensare bene a cosa. In più penso che non accoglierò solo pensieri e notizie sul motorsport, ma anche altri campi come politica, sociale ecc.

Da luglio scrivo la rubrica "Circuiti Dimenticati", dove parlo di quei circuiti dimenticati da tutti e che sono anche scomparsi dalla faccia della terra. Questa rubrica doveva essere inizialmente una serie di video su YouTube, con uscita ogni due settimane, ma mi è stato proposto dai ragazzi di The Sport Company (andate a vedere la loro pagina su Facebook) se potevo scrivere qualcosa e dunque ho sfruttato questa mia idea. Non è detto che non verranno messi a puntate su YouTube, abbiate speranza ;)

Il 29 settembre dovevo essere a Monza a vedere la NASCAR Whelen Euro Series, ma per un contrattempo sorto all'ultimo momento non sono riuscito a trovare. Per chi mi volesse vedere e/o conoscere, potete trovarmi... Da nessuna parte :D. Potrebbe essere che io ci sia al Mondo Motori Show di Vicenza (verso febbraio/marzo) e SICURAMENTE a Monza, per il Gran Premio di Formula 1! E speriamo che questo non lo perda, hahaha!

Ciao belli, alla prossima!

martedì 17 settembre 2013

"Circuiti Dimenticati" - Episodio 6, Nürburgring Südschleife

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente dimenticati dalla gente.

Dopo quasi un mese di pausa, ritorno a parlare di qualche circuito dimenticato e stavolta torniamo in Germania. Molti conosceranno il Nürburgring, sia il circuito per i Gran Premi di Formula 1 che il leggendario inferno verde, ovvero il Nordschleife. Ma pochi sanno che esisteva un’altra versione del circuito, prima che venisse costruito l’attuale Gp-Strecke: si tratta del Südschleife.


Mappa del tracciato.

L’Anello Sud (così si traduce dal tedesco) del Nürburgring venne inaugurato lo stesso giorno del suo fratello maggiore, nel 1927. Era posta quasi vicino alla cittadina di Müllenbach e presentava quasi le stesse caratteristiche del Nordschleife, ma snodate su una lunghezza di “soli” 7,747 km. Originariamente il Gran Premio di Germania era ospitato sull’unione dell’anello nord e di quello sud, visto che entrambi avevano in comune la “Start und Ziel Area”, letteralmente “Area di Partenza e Arrivo”, conosciuta anche come “Betonschleife”, ovvero “Anello di Cemento”; l’unione dei due anelli veniva chiamata “Gesamtstrecke” e insieme formavano ben 28,256 km di tracciato. Comunque, la “Start und Ziel Arena” formava un mini-circuito di 2 km e veniva usato per il warm-up delle vetture.


 Il tratto dove iniziava e finiva la Südschleife, con la Betonschleife in rilievo.

Nel 1931 si decise di correre solo sul Nordschleife e di affidare al Südschleife le gare minori, vista anche la popolarità del suo fratello maggiore. Nel 1938 venne costruita una sezione, chiamata “Südkehre”, che divideva la Südschleife dal complesso della “Start und Ziel Area”, per permettere di essere un tracciato indipendente e far si che si potessero correre due gare in contemporanea. Così la Südschleife si accorciò a circa 5,7 km.

Dopo la guerra, l’Anello Sud ospitò ancora eventi minori, fino alla decadenza degli anni ’70. Con l’abbandono della Formula 1 della Nordschleife per la troppa pericolosità e per l’incidente di Niki Lauda del 1976, si decise di progettare un nuovo circuito permanente per ospitare la Formula 1. La Südschleife venì demolita e venne costruito sopra l’attuale Gp-Strecke che tutti noi oggi conosciamo.



L'anello Sud nel 1978.

Attualmente la Südschleife esiste ancora, anche se sotto forma di strade pubbliche, che girano attorno all’attuale tracciato; infatti, alcuni tratti sono stati ammodernati e altri semplicemente modificati. La strada viene usata per il traffico e per raggiungere il parcheggio del tracciato.

La Südschleife è stato il fratello minore del Nordschleife ed è semplicemente morto per non aver retto la popolarità dell’Anello Nord, anche se meritava di essere utilizzato più spesso

lunedì 5 agosto 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 5, East London

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del Motorsport e sono scomparsi o semplicemente dimenticati dalla gente. Passate anche a leggera di qua!

In questa quinta puntata andiamo in Africa, a scoprire un circuito poco conosciuto e che, attualmente, ospita ancora molte gare di varie serie africane. Il circuito in questione è il Prince George Circuit, noto anche come East London data la sua ubicazione.

Il circuito di East London si trova nella Repubblica Sudafricana, nei pressi della città di East London. Costruito vicino all’Oceano Indiano, causa spesso molti problemi alle vetture per il fatto che la sabbia trasportata dal vento finisce nei motori. La sua inaugurazione avvenne all’inizio degli anni ’30 quando era lungo ben 23,4 km e si componeva di strade aperte al traffico. Il circuito ospitò, nel 1934, il primo Gran Premio del Sudafrica, vinto da Whitney Straight su una Maserati 8CM da 3 litri.


Le tre versioni dell'East London

Nel 1936 venne accorciato il circuito a 17,7 km, tagliando una bella parte del percorso a est, ovvero la zona della Settlers Wy e quasi tutta la Molteno Drive, creando un nuovo tratto chiamato Potters Pass. Così venne ospitato il secondo GP del Sudafrica, fino al 1939. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il circuito venne quasi abbandonato, salvo ritornare in uso dopo la fine della guerra.

Nel 1959 si decise di creare un circuito permanente da utilizzare per la Formula 1. Così venne costruito il circuito da 3.920 metri, molto veloce e dove solo il rettilineo d’arrivo e il tratto che arrivava fino alla curva 3 rimanevano parti del circuito originale (quello di 23,4 km). Nel 1960, l’East London ospitò ben 2 Gran Premi del Sudafrica; il primo si corse il 1 gennaio, il secondo il 27 dicembre, ma entrambi non furono validi per il Campionato del Mondo.


La partenza del Gran Premio del Sudafrica del 1963

Dopo aver ospitato il GP non ufficiale nel 1961, nel 1962 si corse il primo Gran Premio ufficiale di Formula 1, ultima gara della stagione, il 29 dicembre. Dopo una gara emozionante e piena di colpi di scena, Graham Hill divenne Campione del Mondo. Il GP venne disputato anche nel 1963, sempre come ultima prova del Mondiale.

Dopo un anno sabbatico preso dalla F1, nel 1965 si ritornò a East London, come prima prova del campionato mondiale. Da notare che si corse il 1 gennaio, a nemmeno due mesi di distanza dall’ultimo GP del 1964, in Messico. Fu l’ultimo Gran Premio ufficiale disputatosi sull’East London. Nel 1966 venne disputato il GP del Sudafrica non ufficiale e questa fu l’ultima gara internazionale sul tracciato sudafricano.



Jim Clark a East London, nel 1965

Ancora adesso vengono disputate delle gare di alcune serie africane, automobilistiche e motociclistiche. E' interessante osservare come siano ancora presenti le strade del vecchio circuito lungo che sono collegate al circuito permanente. Oggi l’East London è aperto al traffico e quindi si può visitarlo. In aggiunta al circuito di 3,9 km, c’è una versione con chicane che elimina le curve The Esses e la Cox.

Anche se l’East London non è famoso, è un tracciato che ha contribuito alla fama ed alla storia del Motorsport e che nella sua semplicità è rimasto ancora intatto fin dalla sua costruzione, ma dimenticato da molti amanti dei motori.



I box e la partenza dell'East London oggi

lunedì 29 luglio 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 4, Jacarepaguà

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente dimenticati dalla gente.

Siamo arrivati al quarto appuntamento e oggi vi parleremo di un circuito recentemente scomparso, demolito solo l’anno scorso: si tratta del Jacarepaguà.

Il circuito del Jacarepaguà era uno dei più importanti circuiti brasiliani e ha ospitato diverse gare di Formula 1. I lavori per la sua costruzione sono iniziati nel 1971 ed Emerson Fittipaldi e Luiz Pereira contribuirono alla progettazione, consigliando delle modifiche al tracciato, l’aggiunta del circuito corto e alcuni metodi di protezione in caso di incidenti o fuoripista. I lavori si fermarono nel 1975 per motivi economici, ma ripresero dopo un anno e finirono nel 1977.




Il Jcarepagua dal 1978 al 1995.

Inizialmente conosciuto come Barra da Tijuca (nome ufficiale, poi cambiato in Jacarepaguà prima dell’inaugurazione), il circuito brasiliano era lungo 5.031 metri e si percorreva in senso anti-orario, anche se inizialmente era progettato per girare in senso orario. Non presentava grosse difficoltà, era molto veloce e poco insidioso, ma l’umidità (visto che era stato costruito vicino in una laguna) diminuiva la potenza dei motori.


Il Jacarepaguà ospitò delle gare di motociclismo locali nel suo primo anno di vita. Nel 1978 vi si corese la prima gara internazionale, ovvero il Gran Premio del Brasile valevole per la Formula 1. Il circuito riscosse molto successo e venne usato per una decina d’anni, anche come sede di parecchi test invernali. La gara di Formula 1 si disputava con un contorno scenografico spettacolare: il calore del tifo brasiliano, le montagne che si intravedono sullo sfondo e le decine, se non più, di mongolfiere colorate che si alzavano in cielo incantavano chiunque. Nel 1988, il Jacarepaguà prese il nome ufficiale di “Autódromo Internacional Nelson Piquet”, in onore del terzo titolo conquistato dall’omonimo campione brasiliano.


La partenza del GP del Brasile del 1989

Purtroppo la Formula 1 abbandonò il circuito brasiliano nel 1990, quando fu l’Interlagos a prendere il posto del Jacarepaguà, e il circuito perse la sua importanza internazionale. Per rientrare nel giro delle piste importanti, si progettò un ovale per accogliere la Champ Car, il campionato americano. Per costruirlo si dovette modificare una parte del tracciato stradale, che comunque rimase quasi immutato per la sua bellezza. Il circuito stradale si accorciò a 4.993 metri e l’ovale, inaugurato nel 1996, lungo 2.993 metri fu dedicato ad Emerson Fittipaldi.

La Champ Car a Jacarepagua, nel 1996
 
L’ovale aveva la forma trapezoidale e ospitò la Champ Car dal 1996 al 2000, regalando anche grande spettacolo. L’attuale record dell’ovale è di Christian Fittipaldi, il nipote di Emerson. Comunque la Champ Car lasciò il circuito brasiliano, ma il Jacarepaguà rimase nel giro perché cominciò ad ospitare dal 1995 il Gran Premio motociclistico del Brasile del Motomondiale. Inoltre, nel 1997, il circuito ospitò la 1000 miglia del Brasile, gara valevole per il campionato Endurance.


Alex Barros con la sua Honda al Jacarepagua, nel 2004
 
Dopo l’abbandono del Motomondiale nel 2005, il governo decise di demolire parte del tracciato per ospitare i Giochi Panamericani. Questo fu solo il primo passo della vera demolizione: infatti si pensò di demolire tutto il tracciato quando venne ufficializzato che i Giochi Olimpici del 2016 venivano ospitati a Rio de Janeiro. Per le gare locali (come la Stock Car brasiliana) veniva usato il circuito corto, un circuito che utilizzava parte dell’ovale e venne progettato da Hermann Tilke anche un circuito che prendeva parte del parcheggio dello stadio. Purtroppo l’attività del circuito venne chiusa nel 2012 e il Jacarepaguà venne demolito qualche mese dopo.


Il Jacarepagua ormai demolito (2012)
 
Il motorsport ha perso un altro pezzo di storia della sua vita e tutti noi non dimenticheremo mai la festa del Jacarepaguà e quello che ci ha dato, insieme alle varie gare disputatesi sul suo asfalto, ormai demolito dai Giochi Olimpici. 
La gioia dei Giochi Olimpici futuri non pareggerà mai quella che sprizzava dagli occhi dei tifosi brasiliani al rombo dei potenti motori F1 sul "loro" tracciato.

lunedì 22 luglio 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 3: Riverside International Raceway

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente sono stati dimenticati dalla gente.

Per questo terzo appuntamento parleremo di un circuito statunitense che ha fatto la storia della NASCAR e di tante altre categorie americane: il Riverside International Raceway.

Il RIR (così viene abbreviato il nome del tracciato) venne inaugurato il 22 settembre 1957. Inizialmente misurava solo 1,8 km, poi dal 1969 venne riprogettato e allungato e gli si aggiunsero altre configurazioni: la “Long Course”, lunga ben 5,3 km, la versione per la NASCAR 4,22 km (senza le curve 8, 9, 10 e 11), la versione corta di 4,09 km (senza le curve 11, 12 e 13) e la pista per dragster. Si girava in senso orario, anche se qualche gara degli anni ’60 si è corsa in senso anti-orario.


Il RIR dopo i lavori del 1969

Il primo week-end fu rovinato da un incidente mortale: il pilota John Lawrence perse la vita in ospedale a seguito di un incidente alla curva 5 (poi rinominata curva , dove il pilota californiano uscì di pista. Il circuito non aveva nessun guard-rail e la macchina era sprovvista di roll-bar, dunque la macchina finì nella sabbia e ritornò in pista dopo una serie di capovolte. Il pilota sopravvisse all’incidente, ma poi morì per una lesione celebrale in ospedale.

Dopo questo tragico inizio ci fu un grande secondo evento a novembre dello stesso anno. Parteciparono grandi piloti del calibro di Carroll Shelby, Masten Gregory, Ken Miles e un giovanissimo Dan Gurney, agli esordi della sua carriera. La gara fu spettacolare: all’inizio Shelby prese la testa, ma andò in testacoda; allora Gurney (che guidava una Ferrari da 4.9 litri) assunse il comando, ma venne poi ripreso da Shelby che vinse la corsa. Gurney arrivò 2° e attirò l’attenzione di Luigi Chinetti, capo della North American Ferrari, che lo lanciò nella sua carriera in Europa.

Nel 1960 si corse il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1. L’evento non ebbe molto successo, vista anche la poca familiarità degli statunitensi con le Formula 1 e i piloti europei. Si registrarono solo 25.000 persone per la gara, vinta da Stirling Moss.



La Formula 1 a Riverside nel 1960

Il RIR ospitò la NASCAR Winston Cup dal 1974 al 1988 (la gara era denominata “Winston Western 500”, tranne che nel 1988 quando venne denominata “Budweiser 400”). Inoltre, ci furono delle gare della IMSA GTP, dell’Indy Car World Series e dell’USAC.

Il circuito era noto per la sua pericolosità e causò molti incidenti gravi e/o fatali. Nel 1964 perse la vita il due volte campione NASCAR Joe Weatherly: il pilota colpì il muro di contenimento della curva 6 e la sua testa uscì dalla macchina, andando contro un muro ed uccidendolo all’istante. Weatherly non aveva la cintura e non aveva la rete installata sui finestrini perché aveva paura di essere intrappolato nella macchina se questa avesse preso fuoco. In una gara NASCAR del 1965, A.J. Foyt ruppe i freni in rettilineo e finì nell’erba, capottando in aria. Molti lo diedero per morto, ma Parnelli Jones ne notò qualche segno di vità e così il grande campione texano si salvò. Ken Miles, nel 1966, morì in un test con la Ford, invece Dr. Lou Sell vide la morte in faccia nel 1968, quando uscì di pista nella curva 9. Quest’ultimo incidente fece chiudere l’impianto per qualche mese, per ridisegnare e mettere in sicurezza la curva 9.



Un'immagine dell'incidente di A.J. Foyt nel 1965

Nel 1983 ci fu l’unico incidente fatale dell’IMSA GTP, ovvero quello di Rolf Stommelen: la Porsche guidata dal tedesco perse l’alettone e Stommelen finì contro il guard-rail, capottando e morendo per le lesioni riportate alla testa. Nella stessa categoria, nel 1986, Doc Bundy stava tentando il sorpasso su Lyn St. James e Chip Robinson, ma li colpì e le tre vetture si capottarono e finirono contro il guard-rail.Risultarono tutti illesi. L’ultimo grave incidente fu nel 1988, quando Ruben Garcia fece un incidente alla curva 9 e la sua macchina attraversò due barriere di cemento, prima di finire vicino a una rete dove dietro erano presenti molti tifosi. Non ci furono feriti né vittime.



Alcune foto dopo l'incidente che ha coinvolto tre vetture nella gara IMSA

Il terreno su cui sorgeva il tracciato è stato venduto nel 1983 a Fritz Duda, annunciatore della NASCAR per la Motor Racing Network. Il circuito venne chiuso nel 1988 e per qualche anno rimase una porzione di tracciato per alcune gare cittadine. Alla fine il circuito venne demolito e venne costruito un centro commerciale e dei complessi residenziali. Sembrava che potesse ritornare in vita con un nuovo progetto per la costruzione di un nuovo circuito, simile al vecchio RIR, ma questa speranza morì nel 2009. Il vecchio e pericoloso RIR rimarrà sepolto per sempre nei ricordi di molti fans americani.


Il RIR durante la demolizione, nel 1989

E' morto Andrea Antonelli, ma io voglio parlare di altro...

Come sappiamo tutti, ieri è morto Andrea Antonelli, il giovanissimo pilota umbro che correva nella Supersport, categoria cadetta della Superbike. Ma io non sono qui a parlare della fatalità, dell'incidente ecc., ma di tutto il casino che è nato attorno.

Prima di tutto la stampa: ok, sappiamo tutti che era morto fin da subito, ma giustamente la notizia viene data ufficialmente 3 ore dopo l'accaduto e TUTTI dovrebbero rispettarla. In secondo luogo molti dicevano che pioveva troppo e che la visibilità era scarsa, ma in realtà era l'acqua tirata su da tutte le moto a far sì che non si vedeva nulla, anche perchè io, dalla TV, avevo visto che c'era qualcuno per terra. Inoltre, Mario Donnini ha detto fin da subito che si poteva correre e, anzi, vi copio-incollo la sua risposta:

"Rispondo a tutti quelli che mi hanno scritto chiedendomi come si sarebbero comportati all'Isola di Man in una situazione di pioggia come quella di oggi a Mosca, teatro della tragedia dello sfortunato ANDREA ANTONELLI.
Il problema non si pone, perché paradossalmente là il regolamento è molto più restrittivo e meglio improntato alla sicurezza che nel mondiale: in caso di asfalto bagnato non si corre affatto.
Le gomme intermedie e le rain non sono neanche disponibili dai fornitori. Le sole grooved di serie sono quelle della Superstock, classe che comunque al TT non può assolutamente disputare una wet race.

PREMESSO QUESTO, LA VERA RISPOSTA E' UN'ALTRA. QUESTA:
Anno scorso, nel giorno dell'annullamento della Senior per pioggia, chiacchieravo a Bray Hil con Alan Bud Jackson, veterano di oltre 100 TT e tra i più anziani piloti ancora in attività, che a proposito di gare bagnate mi raccontava la sua filosofia da TT Rider, che in sintesi suona così:
«Quando piove, per correre devi avere due garanzie: una visibilità accettabile e le gomme intermedie o le rain. Se queste condizioni sono rispettate, il centauro non solo può ma DEVE chiudere la visiera, aspettare il segnale e dare gas. Poi Dio l'aiuti. Funziona così, il motociclismo. Se hai le rain, corri anche nello tsunami e ne accetti le conseguenze, punto. E se non sei d'accordo, allora puoi darti ad altre forme d'impegno, come le attività benefiche o una più assidua presenza in famiglia o al pub»".


Comunque son salite tante polemiche e non si è badato a dire "ragazzi, è morto un ragazzo che amava quel che faceva, onoriamolo con rispetto". No, tutti a cercare un colpevole. E' sbagliato, anche perchè credo che qui non ci sia un colpevole. E' stata solo una fatalità incredibile che, unita alla pioggia, ha fatto quel che ha fatto.

Ciao Andrea, riposa in pace. E quest'anno siamo a 6 incidenti fatali in macchina e 3 in auto (anche se uno per attacco cardiaco).

lunedì 8 luglio 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 2: Oran Park Raceway

Altro articolo per The Sport Company. L'articolo sottostante potete trovarlo QUI e mettete mi piace alla pagina!

Dopo il successo della prima puntata dei “Circuiti Dimenticati”, eccoci qui con il secondo appuntamento di questa rubrica, dedicata a tutti quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente sono stati dimenticati dalla memoria della gente.

Questa volta siamo in Australia, nella terra dei canguri; qui si corrono vari campionati automobilistici piuttosto importanti (come il V8 Supercars) e conosciamo tanti campioni nati in questa terra, come Alan Jones, Casey Stoner, Jack Brabham, Mick Doohan e tanti altri. Tra i tanti circuiti sparsi in tutto il territorio ne esisteva uno fino a qualche anno fa dove le auto e le moto facevano rombare i propri motori: stiamo parlando dell’Oran Park.


La configurazione del tracciato

L’Oran Park Raceway fu costruito negli anni ’60 e inaugurato nel 1962. Si trovava a Sud Ovest di Sydney, più precisamente nella località di Narellan. Inizialmente ne esisteva solo una versione di 1,6 km, dove fu disputata la prima gara della storia dell’impianto, ovvero una gara motociclistica a cui partecipò il 6 volte campione del Motomondiale Jim Redman, che stabilì il record del giro in 50,4 secondi, solo 8 decimi più lento del giro più veloce di una Lotus Sports Car da 2.6 litri.


I primi anni del tracciato

Successivamente il circuito venne allungato di 300 metri, fino ad una ulteriore estensione a 2,62 km per avere una versione Grand Prix del tracciato. Nella nuova configurazione, il circuito ebbe come caratteristica principale il ponte, che dava una forma di otto al tracciato; se si considera solo il “North Circuit”, il tracciato diventa un’otto a tutti gli effetti. Comunque sia, il ponte era molto basso in confronto al tratto di tracciato che gli passava sotto; una scena molto spettacolare se si osserva l’on-board camera da parte del pilota.

La pista era dotata anche di una pista per motocross, uno skidpan, una pista sterrata e una pista per dragster lunga 1000 piedi.

Si corsero moltissime gare in questo impianto, quali le gare delle V8 Supercars (ospitate dal 1971 fino al 2008), la Superbike (solo due anni, il 1988 e il 1989), molte gare endurance e il Gran Premio d’Australia, dedicato alle Formula 5000 , ospitato dal 1974 fino al 1977.



Le V8 Supercars all'Oran Park, nel 2008

Purtroppo il terreno su cui sorge il circuito è stato venduto per far posto ad un centro abitato. L’ultima gara svoltasi fu nel 2010, con una gara dell’Indipendent Race Series. Tutto l’impianto fu chiuso definitivamente alla fine di gennaio 2010. Prima del suo smantellamento, fu realizzato un modello 3D del tracciato, per essere utilizzato in vari videogiochi e/o simulazioni.


Cosa rimane ora? Praticamente poco o nulla, essendo iniziati i lavori per costruire la “Oran Park Town”, il nuovo centro abitato, che potrà ospitare quasi 25.000 persone. Ma a noi questo non interessa, visto che, ancora una volta, viene distrutto un altro pezzo di motorsport. Spero solo che chi andrà a vivere in quel nuovo centro abitato sappia che mangia, dorme e si diverte sopra alle ceneri di uno dei più importanti circuiti australiani.


L'Oran Park Raceway, nel 2010

lunedì 1 luglio 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 1: Hockenheimring

Buongiorno a tutti! Ringrazio innanzitutto The Sport Company per l'opportunità che mi ha dato per scrivere l'articolo. Potete trovarlo QUI e mettete "Mi Piace" alla pagina!

“Circuiti Dimenticati” è una rubrica nata per ricordare quei tracciati ormai andati nel dimenticatoio, ma che hanno fatto grande la storia del motorsport. Questa rubrica vi proporrà settimanalmente o al massimo ogni due settimane un'analisi di volta in volta focalizzata su un circuito che, per un motivo o per un altro, ha dovuto chinare il capo davanti al volere del progresso.

Per questa prima puntata andiamo in Germania, e più precisamente ad Hockenheim dove si trova uno dei circuiti più famosi della Germania e d’Europa, ovvero l’Hockenheimring, tracciato che ospita anche il Gran Premio di Germania di Formula 1, oltre ad altre varie categorie molto importanti nel panorama automobilistico. E’ un circuito lungo 4.574 metri, con 13 curve e molto tecnico nella sua nuova configurazione, inaugurata nel 2002, che ha cancellato uno dei più bei tracciati del mondo: il vecchio Hockenheimring.

La vecchia configurazione era composta da lunghissimi rettilinei, spezzati da 3 chicane e da una curva, che attraversavano il fitto bosco situato vicino al tracciato; dopodiché si raggiungeva il Motodrom, parte tecnica del tracciato e piena di tribune gremite di tifosi ed appassionati. Un circuito magnifico, pieno di insidie e che regalava vero spettacolo, dalle Formula 1 alle moto. Per il settaggio delle macchine bisognava trovare un compromesso tra la velocità di punta e la guidabilità, perché favorendo la prima non si aveva abbastanza controllo nel Motodrom e puntando sulla seconda si risultava troppo lenti nei rettilinei.


 
La configurazione attuale messa a confronto con quella vecchia

Ma andiamo con ordine, raccontando la nascita e la storia del vecchio Hockenheimring: il tracciato venne inaugurato nel 1932 ed utilizzava sia strade di aperta campagna sia altre aperte al traffico. Era lungo ben 12 km, era a forma trapezoidale, si percorreva in senso anti-orario ed univa Hockenheim con Oftersheim. Generalmente era usato dalle moto e per i test dell’Auto Union e della Mercedes. Nel 1938 venne rinominato Kurpfalzrin, nome che gli rimase fino al 1947. Sempre nello stesso anno partirono i lavori per la creazione di un tracciato permanente: così il tracciato venne ridotto a “soli” 7.800 metri e la famosa Ostkurve entrò a far parte del circuito.

 I primi anni dell'Hockenheimring
Passano gli anni e l’Hockenheimring cambia forma, nel 1965, per via della costruzione della nuova Autobahn A6, che attraversa una parte del tracciato. Fu così che venne creato il Motodrom e il tracciato si accorciò per raggiungere i 6.800 metri, cambiando anche senso di marcia; inoltre nacque anche il circuito corto, composto da una parte che si allacciava al Motodrom. Il circuito (nella nuova configurazione) venne inaugurato con il Gran Premio motociclistico di Germania, nel 1966.

A seguito dell’incidente mortale di Jim Clark, avvenuto nel 1968 in una gara di Formula 2, vennero aggiunte due chicane nei due rettilinei, per rallentare le vetture. La prima chicane prese il nome dello sfortunato asso scozzese e la seconda (nel 1994) di Ayrton Senna. Il tracciato rimase comunque molto veloce ed interessante e di certo non mancava lo spettacolo offerto in pista.


Quello che resta della Lotus di Jim Clark dopo l'incidente fatale

Il successivo cambiamento avvenne nel 1980, in seguito all’incidente mortale di Patrick Depailler, morto in un test privato con l’Alfa Romeo di F1; il francese uscì di pista alla Ostkurve e finì contro il guard-rail, che lo uccise sul colpo. In quel giorno c’erano pochi commissari e i guard-rail non erano protetti. Si decise perciò di aggiungere una chicane all’entrata dell’Ostkurve, formata da delle barriere di pneumatici (molto pericolosi), che poi vennero sostituiti negli anni successivi con la vera e propria chicane. Negli anni successivi sia la Clark che la Senna subirono dei leggeri cambiamenti, ma il tracciato restò immutato.
Nel 2001 arrivò una nuova decisione di cambiare il tracciato; venne disboscata una parte del bosco per creare il nuovo circuito e la parte vecchia venne demolita e rimboscata, con discreto successo.



L'incidente di Burti con M. Schumacher alla partenza, nell'ultima edizione
del GP di Germania sulla vecchia configurazione veloce

Guardando le foto dello stato attuale del vecchio tracciato mi vengono i brividi: sembra lasciato a sé stesso, ad una morte lenta e dolorosa. Non è possibile che la Formula 1 abbia abbandonato un circuito spettacolare come il vecchio Hockenheimring. Molti si sono battuti a favore del vecchio tracciato, ma senza risultati. Io e voi possiamo solo tenerlo in vita ricordando i fatti, le gare, i sorpassi e lo spettacolo che è stato offerto da questa meravigliosa creatura.



Il vecchio Hockenheimring visto dall'Ostkurve, nel 2008

lunedì 24 giugno 2013

Quando i media parlano di cose che non conoscono nemmeno...

Quante volte noi, appassionati dei motori, delle gare, delle lotte in pista, abbiamo sentito dire tante pagliacciate dai media non competenti sull'argomento. Troppa gente che parla della Ferrari (per la Formula 1), fregandosene altamentente del resto, o di Valentino Rossi (per il Motomondiale), fregandosene degli altri piloti. Tanta gente che commenta senza conoscere a fondo l'argomento.

Quando arrivano tragedie come quella di Allan Simonsen a Le Mans (quella di Wolf Silvester l'hanno "cagata" in pochi), ecco che arrivano i giornalisti alla ricerca della notizia facile, che diffondono la notizia, parlano male del motorsport, della sicurezza, solo per ricercare soldi facili. No, a me questa cosa mi fa arrabbiare, letteralmente. Non è giusto che si butti lì una notizia alla cazzo di cane e dire che bisogna togliere le corse automobilistiche! Cosa volete saperne voi, che manco guardate una gara all'anno! I piloti sanno che rischiano la vita, e corrono per una passione che hanno dentro di sè, amato affrontare la velocità e la competizione, "saper di controllorare qualcosa di incontrollabile [cit. di Giorni di Tuono]. Simonsen è morto per una semplice fatalità, anche perchè un'incidente del genere sembrava sì preoccupante, ma mica fatale.

La Gazzetta è un esempio di quei giornalisti che sparano solo delle grandi cavolate: il suo articolo mi ha fatto davvero girare le palle che non potete immaginare! Fermare la corsa? Morto nell'indiferrenza? Silenzio stampa durato troppo? Ma cosa stai dicendo?! La famiglia è stata subito informata e questa ha dato l'om per continuare la corsa, la notizia è stata trapelata 2 ore dopo come da regolamento, tutti lo ricordano (i veri fan) e una corsa del genere non puoi fermarla, visto l'impiego di uomini, soldi, mezzi ecc. per correre una gara che si corre una volta sola all'anno. Invece di commentare biosgna saperle le cose!

Cara Gazzetta dello Sport, torna a parlare di calcio (d'altronde, cambia pure il nome in "Gazzetta del Calcio) o di Formula 1 (pardon, Alonso & Ferrari) e questi articoli te li tieni nel cassetto! Già hai fatto un bel epic-fail dopo le ultime libere della 24 ore, dove hai dato della favorita sicura alla pole-position la Toyota, che ha fatto il tempo in condizioni diverse dalla qualifica!

Scusatemi lo sfogo, ma quando vedo certe cose ripetersi sento un groppo in gola e la mente scoppiare.

domenica 23 giugno 2013

Due tragedie nel mondo del motorsport: muoiono Wolf Silvester e Allan Simonsen

Purtroppo ieri, ovvero sabato 22 giugno, sono avvenute due tragedie nel mondo del motorsport. La prima è avvenuta al 3° giro della 24 ore di Le Mans, alla Tertre Ruge; il pilota danese Allan Simonsen è morto dopo i danni riportati dall'impatto con il guard-rail, dove la sua Aston Martin è rimasta quasi distrutta. Il pilota 34enne era partito dalla pole position della categoria GTE-Am.



La seconda tragedia è avvenuta al Nurburgring Nordschleife, nell'inferno verde. Qui è morto Wolf Silvester, per un improvviso attacco cardiaco mentre stava gareggiando nel VLN tedesco. Aveva 55 anni.



Due tragedie avvenute nello stesso giorno, ben diverse fra di loro, ma che io voglio ricordare. Mi stringo attorno alle loro famiglie. Riposate in pace, cari cavalieri del rischio.


venerdì 21 giugno 2013

Le rivolte in Brasile e il circuito del Jacarepagua

Come molti hanno potuto vedere attraverso i vari telegiornali nazionali, la situazione in Brasile è molto critica: ormai ci sono molte proteste e molte violente rivolte per tutto il paese sudamericano. Il motivo è molto semplice, ovvero che lo Stato brasiliano abbia speso, non dico tutti ma quasi, tutto il denaro che aveva per ospitare i Mondiali di calcio del prossimo anno, con la conseguente Confederations Cup di questi giorni, e le Olimpiadi del 2016. Io posso capire che lo sport unisca tutti, ma il Brasile ha speso tutti i suoi averi per costruire, demolire, rinnovare tutte le strutture per ospitare degli eventi che dureranno sì e no 2 mesi (messi tutti insieme ovviamente). Non è così che si guadagna e si cerca di risollevare l'economia di uno Stato, ma solo con impegno e con il lavoro, le industrie, i nuovi mercati. Non è che con milioni di turisti in più si guadagni qualcosa, anche perchè dopo di cosa se ne farà il Brasile di tutte quelle strutture? Perfino la Grecia è andata in debito con le Olimpiadi del 2004, e Montreal ha finito di pagare recentemente tutti i debiti delle Olimpiadi del 1976 (son passati ben 30 anni!).

Magari puntare sulla Formula 1, sugli eventi motoristici di rilievo, che danno continuità, sarebbe stata una cosa molto logica. E non parlo dal punto di vista di un appassionato. Un esempio è il circuito del Jacarepagua: è stato demolito per dar posto al villaggio olimpico. Puah, che vergogna. Un posto che verrà usato per circa un mese distrugge uno dei più bei circuiti del Brasile e del mondo. Quante gare, quanta storia, quanto spettacolo è avvenuto in quella magica pista! Poteva sembrare una pista piatta, noiosa, semplice, ma in realtà aveva il suo fascino. Macchine che sfrecciavano per tutto il circuito e sullo sfondo una marea di mongolfiere che si alzavano in volo in mezzo alle colline verdi; questa è la festa del Jacarepagua, del carnevale di Rio de Janeiro, la festa brasiliana per eccellenza!

Dopo la Formula 1 il circuito è caduto in declino. La CART era quasi riuscita a ridare il lustro al Jacarepagua, con il suo ovale dedicato ad Emerson Fittipaldi, ma anche lei non è riuscita a tenere per molto tempo. Comunque, porto rispetto per l'ovale, che comunque è piaciuto a molti piloti. Il Brasile deve svegliarsi! Ha perso il Jacarepagua, ha perso la sua rappresentanza in Formula 1, limitata al solo Felipe Massa (che non sta dando il giusto lustro al paese verde-oro). Perfino il GP del Brasile è a rischio, e mica voglio perdere dal calendario un altro magnifico circuito come Interlagos.

Capisco che il calcio e le Olimpiadi siano importanti, ma se tutto questo è fatto per risanare il paese beh... Lo state facendo nel modo sbagliato! Gli eventi motoristici non sono da buttare nel pattume, sono da riprendere in mano! Come mai l'Argentina, la vicina del Brasile, è piena di eventi motoristici? Perchè hanno capito che è la direzione giusta per risollevare il paese, con passione e con intelligenza. Non dico che le corse sono la salvezza, ma è un passo per rissolevarsi. E se aggiungiamo altri fattori, il passo diventa molti più passi e di conseguenza una strada per la salvezza.

Orsù, mi sono lamentato anche troppo. Addio Jacarepagua, io non ti dimentico.

giovedì 6 giugno 2013

Una critica verso Breaking Italy

Era da tanto tempo che volevo fare questo video e finalmente l'ho potuto fare.



Ho voluto condividere una critica verso Breaking Italy, un programma su YouTube creato da Shooter Hates You. La critica si rivolge soprattutto sul titolo, dove vengono evidenziate le notizie più stupide e questa cosa mi da molto fastidio.

Mi sono espresso molto male, come al solito d'altronde, ma spero non fraintendiate il mio messaggio.

mercoledì 5 giugno 2013

MyRacingCareer: il week-end di Calafat

Buono il week-end di Luca Basso a Calafat, 4° appuntamento della Formula 3 spagnola. L'italiano ha conquistato un ottimo 3° posto in qualifica, che faceva ben sperare per la gara-1 del giorno dopo. Purtroppo una brutta partenza lo ha relegato in 6^ posizione per la prima parte di gara. Alla fine sono arrivati 2 bei sorpassi ed è arrivato il 4° posto finale.

In gara-2 è andata peggio: dal 4° posto iniziale è finito, in pochi giri, all'8° posto. Al 12° giro è arrivata la Safety Car, rimasta in pista per 5 giri, e Basso non ha sfruttato il pit-stop. Forse ha fatto bene, anche perchè al 28° giro è rientrato ai box e non ha perso nessuna posizione. Dopo 54 giri è arrivato il 7° posto finale, che portano l'italiano al 9° posto in classifica, a pari merito con Daroz e da Silva.

Prossimo appuntamento a Monteblanco, un circuito molto tecnico.

MyGPTeam: il week-end di GTH Ring

Nel 2° Gran Premio stagionale della F4.15, corso al GTH Ring del Garlinth Ring, vittoria a sorpresa per Waldo Alzamendi. Il pilota dell'A_F1 ha preceduto Hakuta (Kenzo) per soli 9 secondi! Infatti il giapponese ha effettuato ben 4 pit-stop, una strategia inspiegabile visti i 55 giri di gara; invece per il pilota peruviano sono bastati 2 pit-stop, uno per un incoveniente tecnico. Comunque sia Azamendi ha meritato la vittoria, anche perchè è andato in testa a metà gara e ha controllato il vantaggio che aveva su Hakuta. Il giapponese ha quasi sempre avuto un ritardo non da poco dal peruviano, tra gli 8 e i 9 secondi. A podio anche l'altro pilota del Kenzo, Veverka, che porta punti importanti al Kenzo nel costruttori.

Per la Basso GP è stata una gara non proprio soddisfacente: nel finale Frìas poteva sopravanzare Arinbjarnarson, ma per un errore del messicano è svanita questa opportunità; per Pauk, invece, è stata fatale la partenza, che lo ha visto retrocedere in 7^ posizione. Alla fine sono arrivati dei punti pesanti per il costruttori, dove si consolida il 3° posto in classifica generale.

Male Kostadinovic, che finisce ultimo (12°) e fuori dai punti. Purtroppo è lui l'arma debole del Notorius, ma nemmeno la macchina convince molto.

Prossimo appuntamento è domenica al Gran Premio di Botown.

martedì 28 maggio 2013

MyRacingCareer: il week-end di Albacete

Brutta prestazione per Luca Basso ad Albacete, nel 3° week-end stagionale della Formula 3 spagnola. L'italiano si è ritirato in entrambe le gare, per via di due contatti nelle prime fasi di gara. "Nella gara-1 un pilota mi è venuto addosso e sono precipitato in fondo e, nel tentativo di recuperare, sono entrato in contatto con un altro pilota. Invece in gara-2 ho avuto troppa foga e dovevo solo guidare pulito in questa gara più lunga". Eppure il week-end era iniziato bene, con il 3° tempo assoluto nelle qualifiche; purtroppo questo doppio 0 pesa molto e Basso scende di classifica, al 14° posto, superato da Tarquini (l'altro italiano in gara) e Aynaud. Prossimo appuntamento a Calafat, sperando in un miglior risultato.

Un possibile allungamento del circuito di Monaco in futuro?

Secondo Autocar potrebbe esserci un allungamento del circuito di Montecarlo, che ospita l'annuale Gran Premio di Monaco. Infatti, nella capitale del Principato, potrebbe esserci un ampliamento di circa 14 acri del territorio, ovvero creando delle piattaforme artificiali che occuperebbero una parte della costa.

Veduta dall'alto del progetto di ampliamento

Il progetto di ampliamento si chiama Montecarlo Sea Land e dovrebbe contenere delle nuove abitazioni, edifici per il turismo, hotel e anche una spiaggia. Ma cosa centrerebbe con l'allungamento del tracciato? Beh, semplicemente per il fatto che verrebbe percorso un tratto di questo nuovo "territorio".

Ringrazio Tiger per l'immagine

Il circuito si svilupperebbe per una lunghezza di circa 5300 metri, metro più metro meno, ed eliminerebbe il tratto che collega il tornante del Grand Hotel al Portier. Il nuovo tratto dovrebbe essere molto veloce e dare nuove possibilità per facilitare i sorpassi, anche se onestamente trovo qualche dubbio. Il progetto, se verrà accettato, dovrebbe essere completato per il 2024, quindi per ora Montecarlo e la Formula 1 è al sicuro.

Già un incidente fatale al Tourist Trophy: muore Yoshinari Matsushita

Purtroppo è avvenuto il primo (e speriamo l'ultimo) incidente mortale di questa edizione del Tourist trophy, mitica corsa motociclistica che si corre nelle strade dell'Isola di Man, in Gran Bretagna. Si tratta di
Yoshinari Matsushita, 43enne giapponese, che correva con una Suzuki. L'incidente è avvenuto nel tratto di Ballacrye, uno dei punti più suggestivi del tracciato e dove si possono ammirare i salti dei piloti con le loro moto, nelle prove libere del lunedì (ovvero ieri). Non si sanno ancora le cause del terribile incidente, forse da imputare ad un errore del pilota o ad un problema alla moto. La certezza è che Matsushita ci ha lasciati e che non sarà più tra noi.

Yoshinari Matsushita aveva partecipato già a 4 edizioni del Tourist Trophy, col debutto nel 2009. Quest'anno è stato iscritto all'ultimo ed era il terzo pilota di Tyco Suzuki. Il suo miglior risultato è stata la vittoria nella Motegi Endurance Race, vinta nel 2008. Per quanto riguarda il TT, aveva ottenuto il 5° posto nella categoria TT Xero, riservata alle moto elettriche, nel 2011.

Io non posso far altro che dare le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia, ai suoi amici e al suo team. Ciao Yoshinari!


lunedì 27 maggio 2013

MyGPTeam - Ottimo 4° posto per Frìas nel primo appuntamento stagionale

Nel Gran Premio di Nowehereland (organizzato dalla Scaligera Racing), Frìas ha conquistato un ottimo 4° posto finale, anche grazie al ritiro di Mislav Kostadinovic (Notorius), che partiva davanti al pilota messicano. Il pilota serbo era comunque dietro, ma stava pressando il messicano. In un rettifilo, purtroppo, Kostadinovic si è girato ed è andato a sbattere contro il guard-rail, costringendo il ritiro. "Mi dispiace per Mislav" dice Frìas "ma comunque non sarebbe riuscito a sorpassarmi. Ho avuto una ottima vettura per tutto il week-end e questo 4° posto è davvero meritato". Per quanto riguarda Cyril Pauk, lo sloveno è arrivato 8°, ma anche per il fatto che ha dovuto fare una sosta supplementare per un fuoripista, causato anche dalla leggera pioggia che ha fatto da sfondo a questo Gran Premio.

La gara è stata vinta da Bunjiro Hakuta (Kenzo), davanti a Waldo Alzamendi (A_F1 e Alojzije Veverka (Kenzo). Unico ritirato, appunto, è Kostadinovic, al 55° giro di 87. Non hanno corso la Scaligera Racing, che non ha dato spiegazioni al riguardo, la FiatPandaF1, il Team Del Piero e il Garlinth, che è ancora senza piloti e, come già detto, è in fallimento. La bariracing non ha confermato le aspettative della vigilia e ha concluso solo 7^ e 10^.

FIA GT1 ICG - Round 7, Nurburgring: Calu11 vince la sua 2^ gara

Seconda vittoria nel campionato FIA GT1 ICG nel 7° appuntamento stagionale, corso nel circuito del Nurburgring in versione GP. Il pilota della Porsche ha sempre condotto la gara, tranne nel momento in cui è entrato per il pit-stop obbligatorio. Il podio va a manuel_11 e Cavallo.Pazzo, gli altri due piloti in gara. Purtroppo pochi gli iscritti all'evento, messo in dubbio fino all'ultimo.

La cronaca

Dominio incotrasto di Cavallo.Pazzo nelle qualifiche; il pilota della Ferrari ha dato quasi 2 secondi su Calu11, che ha preceduto quel qualche decimo manuel_11. Per Calu11 ci sono stati dei problemi di set-up, nello specifico ha avuto problemi di trazione in uscita di curva e in accelerazione, che gli hanno causato qualche noia.

In gara, Calu11 ha bruciato Cavallo.Pazzo nella partenza lanciata e ha subito dettato il ritmo. Cavallo.Pazzo e manuel_11 sono rimasti vicino, fino a quando il primo si è girato alla Ford-Kurve. A non perdere il contatto è stato dunque manuel_11, che ha impressionato per il ritmo di gara e per via del degrado delle gomme, minore di quello degli altri due suoi avversari.

Al 9° giro Calu11 rientra ai box, peer sfruttare delle gomme fresche, visto anche che le gomme che aveva non gli davano più alcun vantaggio. In testa passa manuel_11, pressato da Cavallo.Pazzo. Dopo qualche giro Cavallo.Pazzo sorpassa il pilota della Lamborghini, alla Mercedes Arena; quest'ultimo non ci sta e tenta di superare all'esterno il pilota Ferrari e finiscono per toccarsi. Il contatto è quasi fatale per quest'ultimo, che finisce in testacoda contro il guard-rail.

Nello stesso giro Cavallo.Pazzo decide di rientrare ai box e ci rimarrà per più di 30 secondi, anche perchè deve riparare la vettura. manuel_11, per questo contatto, perde qualche secondo e Calu11 ringrazia, anche perchè sta rimontando, anche per via delle gomme nuove che ha montato al pit-stop. manuel_11 tenta di resistere e decide di rientrare ai box quando mancano meno di 5 minuti alla fine della gara.

Calu11 ritorna in testa, con 10 secondi di vantaggio su manuel_11. Ormai mancano solo 2 giri e il pilota della Porsche diminuisce il ritmo, mentre manuel_11 e Cavallo.Pazzo tentano il difficile recupero: il primo segna il giro veloce, ma finisce a circa 8 secondi da Calu11, mentre il secondo ha ormai un ritardo incolmabile, di circa 20 secondi su manuel_11 e conclude 3°.

In classifica Calu11 sale in 1^ posizione con 110, con 2 punti di vantaggio su DoomPlayer135, assente per via di una gara in concomitanza con quest'evento. Seguono SunkSquare (68), Cavallo.Pazzo (57) e manuel_11 (36), che supera in un colpo solo PolloArrosto (28), Itachi (23), Key (20) e WarningMan (18). Nella classifica team I Trombatori Matti (Porsche) salgono al secondo posto, con 4 punti di distacco dalla Good Smile Racing (BMW), a quota 136 punti. L'Horsepower Team (Ferrari) scende in 3^ posizione, a 125 punti, seguito dal MonsteR Team (Lamborghini) con 46 punti, il GB Kart Racing (Audi) e il Napoli 4ever (Mercedes).

La prossima tappa è a Zeltweg (Austria), nel Red Bull Ring, fra 2 settimane.

domenica 26 maggio 2013

Gran Premio di Monaco, Rosberg domina il lungo e il largo

Rosberg domina il Gran Premio di Monaco, corso nel circuito cittadino di Montecarlo, davanti alle due Red Bull di Vettel e Webber e all'altra Mercedes di Hamilton. Il pilota tedesco è partito dalla pole position, conquistata il giorno prima con un vantaggio di qualche centesimo su Hamilton. Quest'ultimo è stato autore di un'ottima gara, ma ha pagato l'entrata della Safety Car per l'incidente di Massa e ha perso due posizioni su Vettel e Webber. Male la Ferrari, con Alonso solo 7° e Massa ritirato, con un incidente identico a quello delle libere del sabato mattina. Concludono a punti Sutil (5°), poi Button (6°), Vergne (8°), Di Resta e Raikkonen, finito in fondo per via di una foratura andando in contatto con Perez e autore di un recupero straordinario in pochi giri.

La cronaca

Il bel tempo regna nello splendido panorama di Montecarlo e si prospetta una bella gara. Alla partenza Rosberg parte bene, mentre Hamilton è subito tallonato da Vettel. Raggiunto il tornante del Grand Hotel, Van de Garde tampona Maldonado, costringendo tutti e due ai box. Perez, invece, tenta il sorpasso su Button alla chicane del porto e la taglia. Button si lamenta via radio con il team e alla fine il messicano deve ridare (giustamente) la posizione al pilota inglese.

La gara si ingessa con il solito trenino di macchine. Le uniche sorprese sono il giro veloce di Vande Garde, subito battuto da Maldonado, ma solo perchè si trovano in fondo al gruppo e con la strada libera. Al 9° giro Pic rallenta dopo le Piscine e si ferma all'entrata dei box, con il motore che prende fuoco. Non viene chiamata la Safety Car, anche perchè i commissari (bravissimi) liberano la pista dalla Caterham bloccata all'entrata. Al 10° giro rientra Di Resta per il primo cambio gomme e comincia una serie di giri veloci. Al 23° giro Maldonado tenta il recupero e cerca il sorpasso su Bianchi alla chicane del porto, ma si toccano leggermente e il venezuelano rimane dietro.

Ed ecco che cominciano i pit-stop importanti: al 25° giro rientra Webber, seguito al 26° da Raikkonen, che rimane dietro all'australiano; al 28° rientra Alonso e finisce di pochissimo dietro al filandese. Inanto Paul Di Resta supera nel rettilineo del traguardo Massa, ma all'esterno! Stesso sorpasso fotocopia su Gutierrez, ma 3 giri dopo. Al 30° giro ecco il colpo di scena: Massa finisce contro il guard-rail e, di conseguenza, contro le barriere, nella curva St. Devote; è un incidente fotocopia di quello fatto il giorno prima nelle libere mattutine, ma stavolta il brasiliano subisce qualche danno e viene subito messo sotto controllo e mandato a fare degli accertamenti al centro medico.

Entra la Safety Car, ma dopo due giri. Le due Mercedes entrano ai box; Rosberg rimane primo, mentre Hamilton è 4°, anche per il fatto che Vettel rientra subito ai box e Hamilton deve aspettare il pit-stop di Rosberg. Alla fine del 38° giro rientra la Safety Car e ricomincia la gara. Al giro successivo Hamilton affianca Webber alla Rascasse, ma l'australiano resiste e l'inglese rimane dietro. Al 41° giro Button viene superato da Perez alla chicane del porto e si lamenta (di nuovo) via radio col team, ma stavolta deve rimanere dietro. Ormai il messicano è in palla e, al 44° giro, tenta il sorpasso su Alonso, costringendo lo spagnolo a tagliare la chicane.

Arriva il secondo momento importante della gara: al 45° giro Chilton, dopo aver sbagliato la chicane del porto, tenta di risorpassare Maldonado affiancandolo prima della curva del Tabaccaio, ma l'inglese della Marussia stringe troppo la Williams e spedisce il pilota venezuelano contro il guard-rail, che disintegra le barriere. Viene sventolata la bandiera rossa e, di conseguenza, viene fermata la gara. C'è una buona mezz'ora di pausa e tutti i team cambiano le gomme alle rispettive vetture. Da qui fino alla fine non ci saranno più pit-stop. Intanto la direzione gara decide che Alonso dovrà cedere la posizione a Perez e quindi lo spagnolo scivola in 6^ posizione.

Si riparte dietro la Safety Car. Dopo un giro avviene la ripartenza della gara. Al 52° giro Sutil infila Button al tornante e la stessa cosa lo fa su Alonso dopo 4 giri. Intanto Perez tenta il sorpasso su Raikkonen alla chicane del porto, ma finiscono entrambi lunghi e tagliano la chicane. Al 60° giro avviene un altro ritiro, quello di Bianchi, che sbatte contro il guard-rail alla St. Devote. Al 64° entra la Safety Car a causa della tamponata di Grosjean su Ricciardo, dopo il tunnel. Gara neutralizzata per 3 giri. All'ultima ripartenza Rosberg riprende il largo.

Al 70° giro Raikkonen viene tamponato da Perez, che cercava di sorpassarlo alla chicane del porto. La conseguenza è che Raikkonen fora e Perez rovina l'ala anteriore. Raikkonen è costretto ai box, mentre Perez contiene un trenino formato da Sutil, Button (che nella confusione ha superato Alonso), Alonso, Vergne e Di Resta. Al 74° Perez arriva lungo alla Rascasse e il duo Sutil/Button lo superano. Perez si ritira alla curva dopo e lascia passare tutto il gruppo. Rosberg conclude la gara, rimanendo praticamente sempre in testa, seguito da Vettel e Webber. Hamilton chiude per un pelo 4°, lasciando un vuoto dietro di lui. Sutil arriva 5° dopo un'ottima gara, seguito da Button, Alonso, Vergne, Di Resta e Raikkonen, che ha recuperato in soli 4 giri fino a raggiungere la zona punti.


I top

Rosberg: vittoria schiacciante della sua Mercedes. Ha conquistato una meritata pole position e ha sempre comandato la gara. Suo padre vinse a Monaco esattamente 30 anni fa, quindi è da andare fieri di questa vittoria.

Sutil: era partito male, ma con una serie di sorpassi da urlo è riuscito a conquistare una meritata 5^ piazza. E' sempre andato veloce a Monaco e chissà cosa può combinare con un top-team...

Perez: molti diranno che ha creato confusione, ma ha sempre lottato in pista e ha regalato un grande spettacolo. Certo, ha spedito Raikkonen ai box, ma ha tenuto un gruppo di 5 macchine finchè non si è dovuto ritirare per i troppi danni.

Raikkonen: senza quella foratura sarebbe arrivato in 5^ posizione. Invece è finito in fondo dopo il pit-stop, ma ha recuperato fino a che non ha conquistato 1 punto. Mi chiedo ancora come abbi fatto!

I flop

Massa: ha deluso in questo week-end. Anche se era partito dal fondo, è sempre rimasto dietro a Gutierrez, finchè non si è fatto infilare da Di Resta e non è finito a muro. Meglio che si dimentichi di Montecarlo al più presto...

Alonso: poco incisivo, ha subito il sorpasso di Perez, di Button e di Sutil. Quest'anno ha un'ottima vettura, ma lui non riesce ad essere lo stesso Fernando dell'anno scorso.

Chilton: manda Maldonado a muro, basta questo per dire che è il flop della giornata?

Van de Garde: lui è un mezzo flop viste le qualifiche del sabato, dove ha raggiunto la Q2. Tampona Maldonado e rimane nel fondo. Peccato...

Grosjean: nelle qualifiche si era fermato nella Q2, in gara tampona Ricciardo e si ritira. Dove è finito il Romain che tutti conoscevamo? Ah già, è ritornato, ma solo per la fama di "spaccatutto"...

sabato 25 maggio 2013

F1 ICG 2012, Round 16 - Korean Grand Prix: il commento

Domenica 19 maggio si è disputato il 16° appuntamento del campionato di Formula 1 ICG 2012 in Corea del Sud, nel circuito di Yeongam. Nelle qualifiche è partito in pole position SunkSquare, seguito da DoomPlayer135, Cavallo.Pazzo, Calu11, Dado04. Eliminati nella Q1 michelkyubji e PolloArrosto, che ha effettuato due soli giri veloci. La gara è prevista per un totale di 17 giri.

Alla partenza SunkSquare tiene la leadership, seguito da DoomPlayer135, Cavallo.Pazzo e Dado04, che ha scavalcato Calu11, autore di una brutta partenza. PolloArrosto si ritira per problemi alla connessione già al 1° giro. Sunkquare controlla la gara, seguito da vicino da DoomPlayer135. Dietro di loro avviene il duello tra Cavallo.Pazzo, Dado04 e Calu11. Dado04, dopo qualche giro, tampona Cavallo.Pazzo, mandandolo in testacoda. Calu11 ne approfitta e supera tutti e due, posizionandosi 3°. Ma Dado04, in gran forma in questo appuntamento, ingaggia un duello che dura per molti giri. Cavallo.Pazzo recupera e sorpassa tutti e due i suoi avversarsi ma, dopo qualche giro, va a sbattere contro il muro e distrugge l'ala anteriore. Calu11 e Dado04, ancora in lotta fra loro, lo superano e continuano il loro entusiasmante duello. Ecco che dunque Calu11, dopo aver toccato il muro, rientra ai box, seguito da Cavallo.Pazzo; il primo esce 4°, evitando così di consumare troppo le gomme e rovinare la macchina duellando con Dado04, e il secondo ripara i danni, perdendo ben 20 secondi. Intanto SunkSquare arriva lungo all'entrata dei box e rompe l'ala anteriore e così DoomPlayer135, anchegli rientrato ai box insieme al pilota Red Bull, lo sopravanza e prende la testa della corsa. Mancano ormai pochi giri e il pilota Lotus riesce a vincere questo Gran Premio della Corea del Sud e SunkSquare gli arriva dietro di soli 592 millesimi di secondo! Dietro avviene il duello tra Cavallo.Pazzo e Calu11, vinto dal primo. Calu11 decide così di rientrare ai box, anche grazie al fatto che Dado04 ha un ritardo di 40 secondi per un suo errore, per cambiare le gomme ormai consumate e tentare il recupero su Cavallo.Pazzo, in crisi con le gomme. Alla fine il pilota della Sauber recupera 25 secondi, ma ciò non basta e si becca ben 18 secondi dal pilota della Williams. Dado04 arriva 5°, mentre michelkyubji è 6°, con un solo giro di ritardo. PolloArrosto è classificato 7° seppur senza aver effettuato un giro completo.

Nel post-gara, i giudici decidono di dare delle pesanti sanzioni a tutti i piloti per essere usciti varie volte dalla zona che delimita il tracciato. Così Calu11 sale in 3^ posizione e Cavallo.Pazzo scende in 4^ posizione.

La classifica vede ancora primo SunkSquare con 302,5 punti, seguito da DoomPlayer135 a 283. Per il pilota della Lotus è la terza vittoria stagionale. Cavallo.Pazzo conferma il terzo posto, con 139.5 punti, mentre Calu11 supera WarningMan e si posiziona 4° a 120 punti contro 118. Per il pilota della Sauber è il quinto podio su 9 gare disputate. Dado04 supera manuel_11 e raggiunge John May al 7° posto con 81 punti. michelkyubji supera PolloArrosto e si posiziona 11° con 38 punti.

Nella classifica dei team la Lotus ha ben 363 punti, 35 in più della Red Bull. La Williams conferma il 3° posto con 184,5 punti e la Sauber si avvicina alla Ferrari grazie ai suoi 23 punti conquistati in Corea del Sud.

Prossimo appuntamento è domani alle 18:00 per il 17° appuntamento a Buddh, in India.

venerdì 24 maggio 2013

MyGPTeam: anteprima stagione 32

Questa domenica ricominceranno i campionati di MyGPTeam. In Formula 4.15, la Basso GP vuole riuscire ad agguantare qualche podio nelle prossime 10 gare. L'anno scorso il team di Calu11 non è riuscito nell'intento, ma ha conquistato la quarta piazza finale in classifica costruttori, anche grazie alla grande affidabilità dei due piloti (Frìas e Pauk ndr). "Siamo consapevoli che anche questa stagione sarà dura." ammette Calu11 "Infatti dobbiamo stare attenti ai nuovi arrivati della Formula 5, ma puntando anche alla conquista di qualche podio". Ecco dunque che vi verrà fatto un quadro dei team e delle aspettative per questa stagione:

- A_F1: è da un po' troppo tempo che si trova ferma il Formula 4 (ben 11 stagioni!), ma il team viola è ormai pronto per la promozione in Formula 3. Secondo tutti è quasi certa la vittoria, ma deve vederla con molti altri team, come il bariracing. Alzamendi e Luik sono due giovani (anche se 27enni) che possono fare bene. Anche se il primo è ormai in vendita, il team di Iasia può contare su un 19enne di belle speranze come Sidlo. Ce la farà l'A_F1 a tornare in Formula 4?

- bariracing: dopo 8 stagioni in Formula 5, il team barese è stato promosso in Formula 4, grazie ad una buona stagione, fatta di 4 vittorie, 5 secondi posti, 4 pole position e 4 giri veloci. E' stata in Formula 4, dove ha pure raccolto una vittoria, ma in classifica finale non è mai andata oltre il 5° posto. Manaf e Divac sono due piloti molto completi e possono tentare qualche exploit. Eppure molti gli danno come favoriti per la vittoria finale e hanno a dispozione molti mezzi economici e risorse. Staremo a vedere.

- Basso GP: molti gli danno la salvezza quasi certa, ma il team veneto sà che deve lottare e tenere duro per tutta la stagione. Frìas e Pauk sono una coppia affiata e hanno dimostrato di essere veloci. Probabilmente per Frìas è l'ultima (o forse penultima) stagione con la Basso GP, ma è ancora lui l'uomo di punta all'interno del team. Per quanto riguarda lo sloveno Pauk è una stagione dove deve confermare il suo talento.

- FiatPandaF1: per la prima volta questo team sale di categoria, dalla Formula 5 alla Formula 4. Ha dominato l'intera stagione, grazie a 10 schiaccianti vittorie, 8 secondi posti, 10 pole position e 10 giri veloci. Ma dietro a questi numeri si nasconde una stagione passata a correre da soli, visto che nessun team ha partecipato a qualche gara. Per molti gli danno già come retrocessi. Eppure hanno due bravi piloti italiani (Bassanelli e Senzanonna ndr), ma mancano le risorse.

- Garlinth: dalla Formula 2 alla Formula 4 in sole due stagioni: che record negativo! Solo 2 punti conquistati nell'ultima stagione, anche per il fatto che il team si è ritrovato senza piloti. La retrocessa Garlintgh deve riprendersi e sarà molto dura vederla in gara in questa stagione. I motivi sono semplici: è senza piloti e sembra destinata al fallimento finanziario. Che peccato...

- IlopanF1: dopo la discesa in Formula 6 avvenuta due stagioni fa, l'IlopanF1 è ritornata in Formula 5 e ha pure vinto in questa categoria, salendo per la prima volta in Formula 4. Ha dominato praticamente sempre, ma anche qui sorge un dubbio (come è avvenuto per la FiatPandaF1): contro chi ha corso? Praticamente nessuno! Infatti è sempre stata l'unica partecipante in ogni gara ed è ovvio questa veloce salita in Formula 4. Proprio per questo viene data come già retrocessa (peggio della FiatPandaF1!). Vacek è un buon pilota, non tanto il suo compagno di squadra Onouye.

- Kenzo: non è andata giù la sconfitta della scorsa stagione, e sicuramente quest'anno vuole ritentare la conquista del titolo. Hakuta e Veverka sono due piloti molto veloci ed esperti, anche se hanno rispettivamente 26 e 25 anni. Tutti son sicuri di vedere quelli del Kenzo nella parte alta della classifica, ma non di certo nei primi due posti.

- Notorius: fino all'ultimo ha lottato per la conquista del 4° posto, ma la Basso GP è sempre stata regolare e, a differenza del Notorius, ha portato a punti tutti e due i piloti. Questo è stato il punto debole del Notorius, che si ritrova con un buon pilota come Kostadinovic, ma con un ormai stanco Arinbjarnarson. Molti hanno pronosticato la sua retrocessione, ma chissà cosa succederà in questo campionato...

- Scaligera Racing: dopo essere stata fondata 5 stagioni fa, è arrivata la prima vittoria in un campionato per questo team, che è stato promosso in Formula 4. Ha conquistato ben 7 vittorie e, almeno lei, ha dovuto gareggiare con molte altre scuderie competive, ma che sono state sconfitte molto bene. Brady e Rahman sono rispettivamente un esperto molto veloce e un giovane che promette tanto, dunque potrebbe esserci il colpaccio, ma è stata pronosticata come retrocessa. Io non la penso così e sicuramente farà vedere molte cose.

 - Team Del Piero: è da qualche stagione che è rimasto in Formula 4 e non riesce più a ripetere quei risultati che faceva qualche tempo fa. La sua ultima vittoria risale a 3 stagioni fa e nell'ultima stagione ha lottato per la salvezza: ruolo che non dovrebbe neanche appartenergli. Nel suo vivaio ha ben 5 piloti, tra i quali 3 giovanissimi di belle speranze. Il livello tecnico e le risorse ci sono, ma manca quel pizzico di cattiveria sportiva che serve in pista. Infatti molti sperano nel suo ritorno alla vittoria.