lunedì 14 dicembre 2015

Non sono nessuno.




Forse essere partito per vivere e studiare a Madrid un anno è stata la più grande fortuna che io abbia mai avuto nella mia vita. No, non è perché posso apprendere una nuova lingua, conoscere un nuovo paese e la sua cultura, ma perché ho la possibilità di poter essere da solo, non pensare ai problemi che ho a casa ed essere autonomo. Ho avuto modo di poter riflettere sulla ma vita, su quello che sto facendo e sul mio futuro, oltre al fatto di divertirmi e a non pensare alla mia carriera universitaria – cazzeggiando per dirla tutta.

Ho imparato una cosa, dopo quasi quattro mesi qui a Madrid. Se sei davvero importante per una persona, rimani sempre in contatto con chi hai difficoltà a vedere – per motivi di studio, di città diversa o quant’altro. Anche se sei solamente un amico, vorresti sentirlo almeno una volta o scrivergli un messaggio, chiedendogli come va la vita. Io non ho avuto questa fortuna, o perlomeno dire che tanta gente mi abbia scritto. Potrei sembrare uno che si fa desiderare, ma in questo caso sono io che sono lontano dagli altri e che vorrebbe essere chiamato, ma al momento poco o nulla. Ci sono persone che si sono fatte sentire, ma desideravo che altrettanto lo facessero altre.
Personalmente sono una persona che facilmente si deprime, di là di quello che appaio agli occhi degli altri; non mi piace mostrarmi debole al pubblico, tantomeno essere quello che non si mette in gioco. A me piace parlare con tutte le persone, divertirmi e divertire, essere sempre al centro dell’attenzione e non tirarmi indietro. Ho vissuto uno (o anche due) anni in cui ero sempre giù di morale per qualsiasi motivo, che poi è scoppiato lo scorso anno e che si è risolto dopo che la cosa è stata sotto la luce di tutti.

Sicuramente sono depresso, ma ho capito che abbattersi non serve a niente e che questa lotta è solamente nella mia testa. Devo dire che non è come in passato, riesco a controllarla ed è solo una cosa che mi dura pochi secondi nell’arco della giornata. Quel momento arriva quando mi metto a pensare sulle persone che, giorno dopo giorno, mi hanno contattato solo per sapere come sto.
Mi piace essere sotto i riflettori, essere quello più importante e magari faccio certe sceneggiate o certe cose solamente per questo motivo. Anche se ho capito che questo è inutile e, soprattutto, con certi gruppi di amici con cui esco non posso esserlo, continuo a provarci. E’ un discorso patetico, ma è quello che compone il mio carattere e la mia personalità.

Dove voglio arrivare con questo discorso? Semplicemente a dire che io non sono nessuno, o perlomeno non gliene frego alla gente e così è anche per tante altre persone. Sono solamente un ragazzo ventenne di un comune sconosciuto del vicentino che è partito per studiare, ma sai quanto me ne sbatte? Stando qua d solo ho conosciuto nuove persone, ho costruito una nuova vita che andrà a frantumarsi quando ritornerò in Italia.

L’Italia mi manca per molte cose, ma sicuramente non per le persone che ho lasciato a casa – non tutte di certo. Sono felice di vivere a Madrid e vorrei restarci per molto più tempo e il fatto di tornare nella mia “casa” dove tutti ti accolgono perché “sei stato via un anno, ci sei mancato” e poi non se ne fregano per il resto della tua vita mi rende ancora più convinto che aver cambiato ambiente è la mossa migliore.

L’importante non è la quantità di persone che conosci, il numero di ragazzi/e che dice di essere tuo amico, perché alla fine si vede chi rimane e chi no. Una selezione naturale e sociologica degli amici veri.

Un’ultima cosa: mi fa ridere sentirmi dire “ma fatti sentire qualche volta” quando l’altra persona non ti scrive manco un messaggio se non gli offri da bere. Il mondo è fatto d’ipocrisia, la gente ne è piena in tutto il corpo. Potrei farmi odiare in questo momento perché, scrivendo queste parole, sembro il classico tipo che sa tutto e che si sente superiore alla massa, ma detta tra amici è vero.

Pace e amen dunque, viviamo in una società dove è più importante la facciata che il contenuto e chi dice questo fa il contrario. E ci sono dentro anch’io.

Sapete il mio numero, il mio nome e avete il mio Facebook, ma sappiate che d’ora in poi non sono contento di ricevere chiamate o messaggi.

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