lunedì 22 luglio 2013

"Circuiti Dimenticati" - Puntata 3: Riverside International Raceway

Benvenuti ad una nuova puntata dei “Circuiti Dimenticati”, rubrica che parla di quei circuiti che hanno fatto la storia del motorsport e sono scomparsi o semplicemente sono stati dimenticati dalla gente.

Per questo terzo appuntamento parleremo di un circuito statunitense che ha fatto la storia della NASCAR e di tante altre categorie americane: il Riverside International Raceway.

Il RIR (così viene abbreviato il nome del tracciato) venne inaugurato il 22 settembre 1957. Inizialmente misurava solo 1,8 km, poi dal 1969 venne riprogettato e allungato e gli si aggiunsero altre configurazioni: la “Long Course”, lunga ben 5,3 km, la versione per la NASCAR 4,22 km (senza le curve 8, 9, 10 e 11), la versione corta di 4,09 km (senza le curve 11, 12 e 13) e la pista per dragster. Si girava in senso orario, anche se qualche gara degli anni ’60 si è corsa in senso anti-orario.


Il RIR dopo i lavori del 1969

Il primo week-end fu rovinato da un incidente mortale: il pilota John Lawrence perse la vita in ospedale a seguito di un incidente alla curva 5 (poi rinominata curva , dove il pilota californiano uscì di pista. Il circuito non aveva nessun guard-rail e la macchina era sprovvista di roll-bar, dunque la macchina finì nella sabbia e ritornò in pista dopo una serie di capovolte. Il pilota sopravvisse all’incidente, ma poi morì per una lesione celebrale in ospedale.

Dopo questo tragico inizio ci fu un grande secondo evento a novembre dello stesso anno. Parteciparono grandi piloti del calibro di Carroll Shelby, Masten Gregory, Ken Miles e un giovanissimo Dan Gurney, agli esordi della sua carriera. La gara fu spettacolare: all’inizio Shelby prese la testa, ma andò in testacoda; allora Gurney (che guidava una Ferrari da 4.9 litri) assunse il comando, ma venne poi ripreso da Shelby che vinse la corsa. Gurney arrivò 2° e attirò l’attenzione di Luigi Chinetti, capo della North American Ferrari, che lo lanciò nella sua carriera in Europa.

Nel 1960 si corse il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1. L’evento non ebbe molto successo, vista anche la poca familiarità degli statunitensi con le Formula 1 e i piloti europei. Si registrarono solo 25.000 persone per la gara, vinta da Stirling Moss.



La Formula 1 a Riverside nel 1960

Il RIR ospitò la NASCAR Winston Cup dal 1974 al 1988 (la gara era denominata “Winston Western 500”, tranne che nel 1988 quando venne denominata “Budweiser 400”). Inoltre, ci furono delle gare della IMSA GTP, dell’Indy Car World Series e dell’USAC.

Il circuito era noto per la sua pericolosità e causò molti incidenti gravi e/o fatali. Nel 1964 perse la vita il due volte campione NASCAR Joe Weatherly: il pilota colpì il muro di contenimento della curva 6 e la sua testa uscì dalla macchina, andando contro un muro ed uccidendolo all’istante. Weatherly non aveva la cintura e non aveva la rete installata sui finestrini perché aveva paura di essere intrappolato nella macchina se questa avesse preso fuoco. In una gara NASCAR del 1965, A.J. Foyt ruppe i freni in rettilineo e finì nell’erba, capottando in aria. Molti lo diedero per morto, ma Parnelli Jones ne notò qualche segno di vità e così il grande campione texano si salvò. Ken Miles, nel 1966, morì in un test con la Ford, invece Dr. Lou Sell vide la morte in faccia nel 1968, quando uscì di pista nella curva 9. Quest’ultimo incidente fece chiudere l’impianto per qualche mese, per ridisegnare e mettere in sicurezza la curva 9.



Un'immagine dell'incidente di A.J. Foyt nel 1965

Nel 1983 ci fu l’unico incidente fatale dell’IMSA GTP, ovvero quello di Rolf Stommelen: la Porsche guidata dal tedesco perse l’alettone e Stommelen finì contro il guard-rail, capottando e morendo per le lesioni riportate alla testa. Nella stessa categoria, nel 1986, Doc Bundy stava tentando il sorpasso su Lyn St. James e Chip Robinson, ma li colpì e le tre vetture si capottarono e finirono contro il guard-rail.Risultarono tutti illesi. L’ultimo grave incidente fu nel 1988, quando Ruben Garcia fece un incidente alla curva 9 e la sua macchina attraversò due barriere di cemento, prima di finire vicino a una rete dove dietro erano presenti molti tifosi. Non ci furono feriti né vittime.



Alcune foto dopo l'incidente che ha coinvolto tre vetture nella gara IMSA

Il terreno su cui sorgeva il tracciato è stato venduto nel 1983 a Fritz Duda, annunciatore della NASCAR per la Motor Racing Network. Il circuito venne chiuso nel 1988 e per qualche anno rimase una porzione di tracciato per alcune gare cittadine. Alla fine il circuito venne demolito e venne costruito un centro commerciale e dei complessi residenziali. Sembrava che potesse ritornare in vita con un nuovo progetto per la costruzione di un nuovo circuito, simile al vecchio RIR, ma questa speranza morì nel 2009. Il vecchio e pericoloso RIR rimarrà sepolto per sempre nei ricordi di molti fans americani.


Il RIR durante la demolizione, nel 1989

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