martedì 21 maggio 2013

Recensione musicale: Random Access Memories dei Daft Punk

Per la seconda volta (la prima scritta) tento di recensire un album musicale. Se qualcuno ricorda o ne ha avuto la possibilità, ha potuto vedere un mio video-recensione sul mio canale YouTube sull'album Alive 2007 dei Daft Punk. Ecco dunque che riparlerò sempre di questo mportante duo elettronico francese e del loro ultimo album (uscito oggi in Italia), ovvero Random Access Memories.

Questo album riprende molti suoni della musica dance anni '80, anche grazie a vari artisti che hanno collaborato coi Daft Punk (esempio Nile Rodgers, uno dei componenti dei Chic, importante gruppo degli anni '80 che hanno fatto la storia della musica pop). Il lavoro finale è veramente impressionante e i due robot non hanno deluso le aspettative. La canzone rappresentativa di questo album è Get Lucky, in collaborazione con Pharrel Williams e, appunto, Nile Rodgers; uscita circa un mese prima della data di uscita dell'album, è stata accolta veramente bene dal pubblico e ha scalato tutte le classifiche mondiali, raggiungendo in pochi giorni la vetta.

Ovviamente anche le altre canzoni non sono da meno, anzi... Molte sono anche migliori di Get Lucky: da Giorgio by Moroder a Within, da Touch a Doin' it Right; queste sono solo alcune canzoni dell'album e che sono quelle che mi hanno colpito di più. Con un sound molto funky e anche molto calmo in varie canzoni, colpisce dritto al cuore. Dopo un lavoro minuzioso è venuto fuori un capolavoro, sicuramente tra i migliori album di quest'anno.

Come già detto, ci sono molte collaborazioni: oltre ai già citati Nile Rodgers e Pharrel Williams, hanno collaborato Giorgio Moroder, uno degli artisti di spicco dell'Italia e della musica dance anni '80 (infatti ha collaborato per molte canzoni di Donna Summer), con la traccia Giorgio by Moroder, dove si può sentire anche il suo racconto sulla sua storia; Panda Bear, un'artista che non conoscevo ma che mi ha molto colpito con la sua parte vocale in Doin' it Right; DJ Falcon, dj francese che ha già collaborato coi Daft Punk nel primo album Homework; Todd Edwards, altro importante artista statunitense, anche lui partecipe in altre collaborazioni coi Daft Punk in Discovery; Chilly Gonzales, artista che non conoscevo fino ad ora ma che è molto conosciuto nell'ambiente dell'elettronica e che ha collaborato con molti artisti connazionali (lui è canadese) ed è un grande pianista; Julian Casablancas, cantante e leader dei The Strokes; ultimo, ma non meno importante, Paul Williams, scrittore di molte colonne sonore o di canzoni di altri artisti come Barbra Streisand.

In sostanza, i due robot sono ritornati in testa alle classifiche e si sono rimessi in pista dopo il mezzo passo falso di Human After All (anche se poi sono seguiti i successi di Alive 2007 e di Tron: Legacy), che comunque non è un album da buttare. Un lavoro certosino e un recupero della musica dance hanno dato lustro a questo album e a loro stessi. In un mondo musicale ormai pieno di musica elettronica e in piena confusione (parere mio), i Daft Punk riescono, ancora una volta, ad essere loro stessi e a non perdersi nell'attuale panorama musicale.

VOTO FINALE: 8/10

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